IT
Gli angeli sono proprio come te li immagini. Quando ne incontri uno lo sai. Il fatto è, credo, che cambino aspetto, un po’ per non abituarci, un po’ perché secondo me quaggiù sono dei disadattati. Ne ho visto uno, quasi dieci anni fa, ad Elizabeth street, poco prima della morte di Lucia. Sembrava un incontro casuale, di quelli in cui si scambiano due parole di circostanza, come capita ogni tanto in città: due sconosciuti di comune, implicito, accordo, decidono di smettere di fare gli sconosciuti. Poi lei, che non avevo mai visto prima, e da allora non ho più rivisto, mi ha detto di stare sereno, tranquillo, e poi mi ha chiamato per nome. Avrei voluto fermarla e chiederle come ne fosse a conoscenza, ma non ho potuto. Dentro di me è prevalsa, e tuttora prevale, la voglia di crederci.
Un’altra volta è stato ieri. Non vedo più tanto bene da lontano ed ho chiesto a una ragazza che sembrava anche lei aspettare, se quello in fondo alla strada fosse il tram 8 o un altro mezzo. Ed eccolo di nuovo li’ quel sorriso di Elizabeth street. Ha un calore e una spensieratezza, e un tratto quasi apologetico, da angoli in giù, con una gioia implicita, tra le pieghe delle labbra e le fossette. O sono gli occhi limpidi, senza ombra, di chi non conosce strategie di sopravvivenza?
Noi umani siamo vulnerabili. Nella vita capita tante volte di non capirsi e di non sentirsi capiti. Non bisogna insistere: la persuasione porta sempre a qualche forma di mediocrità. Facciamoci beffe delle maschere, cercando di indossarne il meno possibile, cancelliamo l’ego dalle interazioni, manteniamo la mente agile, flessibile, come acqua che si adatta al recipiente, al corso del ruscello, alle buche di Roma. Dedichiamoci alla gentilezza così, per non sbagliare.
La serata al caffè delle esposizioni è stata emozionante. Sono venute delle persone che ne avevano letto qui, e per me, che non sono uno bravo a scartabellare i dati, è stato bellissimo. Non ci potevo credere. C’era il corto sui ragazzi, e c’erano i ragazzi in carne ed ossa. Molto meta. Io, quando con loro sbaglio, poi mi sento in colpa. Canto e la colpa si dissolve., rimane l’amaro, poi anche quello evapora. Voglio ringraziare chi è venuto, di cuore, grazie per aver apprezzato dal vivo il nostro talento, come dice Rafa Leao, che di molto supera le nostre ambizioni.
Ultimo per ordine, ma di certo non per importanza vorrei ricordare anche io Gianni Mura. È scomparso 5 anni fa e il giornalismo ha perso una grande voce. Il cratere è sempre lì. I lettori hanno perso la bussola, perché leggere Mura significava ricordare che le manifestazioni dell’animo umano, incluso lo sport, trascendono, ci ispirano, ci commuovono, ci rendono migliori. Ho un’amica che gli era vicinissima e se oggi scribacchio una volta ogni tanto, lo devo a lei, che mi ha sempre incoraggiato, anche da lontano, annuendo silenziosa, ed ai pezzi di Mura. Divoravo ogni parola. L’ho incontrato una sola volta, di persona. Guidavo su viale Trastevere, di sera, saranno state le 8, le 9, e avevo fretta. Davanti a me una coppia che andava pianissimo. Cerco di passarli ma la carreggiata non lo permette. La donna, che era alla guida accosta. Ho pensato fossero in panne. Mi fermo, scendo e timidamente mi avvicino scusandomi. Offro il mio aiuto. Dentro l’automobile c’erano Mura e sua moglie. Cercavano l’Osteria Fernanda. Li ho riconosciuti immediatamente ma non ho avuto il coraggio di presentarmi. Li ho scortati sino all’Osteria. Lo racconto perché oggi la galleria, di tutti i posti, si è spostata proprio accanto a Fernanda. Magie di Mura.
buona primavera.
EN
Angels only show up on Elizabeth street. I met one, one time. We had just met, literally bumping into each other, and she called me by my name. Another one was yesterday, I asked a girl standing by the bus stop, if there was one coming down, over yonder. At first she thought I as weird, but right after she morphed onto something beautiful and welcoming, taken. Same featherlike quality in her smile, lightness. We humans are vulnerable. It brings fortune to remember that every once in a while. It’s easy to be offended and stay offended. But despair should be kept short. Two breaths maximum. My gig at the palaexpo cafe was spectacular. Kids came to watch the short movie about them at springlake and New York, molto meta. I felt moved by their presence, and by teir presence in my life. Thank you for choosing me Quino, thank you for choosing me Nick. I am going to announce a few things happening in the near future. We will recover Juliette Wayenberg work from Forte dei Marmi and bring it back home. We’re gonna have a micro thing with pax’ and my photos before The Phair. We are going to Turin for The Phair, in fact, it’s official. We’re going to say goodby to the season with a couple more Vitamara events, slide films and homemade amari, and play some music in house ( ! ). Last but not the least: anybody overseas wants to join me in my attempt to liberate Sicily this spring/early summer? We are going to leave from Marsala and travel our way to Palermo following Garibaldi’s footsteps from my next project. If so inclined, and ready to wear the red shirt ( it was red because Giuseppe bought the cheapest available, butcher’s shirts, for his army ), reply hitting the button below.
mucho love. g.